venerdì 18 novembre 2011

COLONIZZAZIONE DELLE AMERICHE

La colonizzazione europea delle Americhe fu compiuta a partire dal 1492 da parte di molti stati europei tra i quali Spagna,Olanda, Portogallo, Francia e Inghilterra. Anche se le motivazioni principali erano quelle di civilizzare e propagare la fede cristiana nel "Nuovo Mondo", il processo di colonizzazione produsse in effetti la sistematica distruzione culturale, e in molti casi anche fisica, delle popolazioni locali nel corso dei secoli successivi. Impropriamente, ma non del tutto, si può dire che questa colonizzazione finì solo nella seconda metà del secolo XIX con la conquista del Far West da parte degli statunitensi.
Molto probabilmente però ci furono altri esploratori partiti dall'Europa e che navigarono fino al nuovo continente; i primi a giungervi furono, secondo tale tesi, i Vichinghi (Leif Ericsson, figlio del proscritto Eirik Raude), giunti intorno all'anno 1000 a Terranova, nell'odierno Canada, che venne chiamata Vinlandia (dall'antico norvegese vin, pianura e land, terra). Per questi motivi si preferisce parlare quindi di "conquista delle Americhe", ponendo così l'accento sulle violenze commesse dai Conquistadores nel cosiddetto "Nuovo mondo" e soprattutto dai coloni inglesi in America Settentrionale, che hanno portato i nativi a vivere in riserve.
Con la conquista del regno di Granada (1491), l'ultimo territorio iberico ancora in mano ai musulmani, la Castiglia aveva libero accesso alle coste atlantiche, ma si trovava la costa africana e le isole atlantiche sbarrate dai portoghesi. Proprio per questo i sovrani Ferdinando II d'Aragona e Isabella I di Castiglia accettarono l'impresa proposta loro dal genovese Domenico Colombo. In realtà essa si basava su un errore di calcolo: Colombo era convinto che la circonferenza terrestre fosse molto minore di quanto non sia effettivamente e credeva di riuscire a raggiungere in tempi relativamente brevi l'Oriente descritto da Marco Polo, ovvero intendeva buscar el Levante por el Poniente. Questo errore e l'aiuto dei venti alisei permisero a Cristoforo Colombo di scoprire l'America il 12 ottobre 1492, di mercoledì, e sbarcare il giorno seguente su una delle isole Lucaie, che venne battezzata San Salvador, per poi toccare altre isole tra cui l'isola Santa Maria,Grande Exuma, Grandi Antille, Haiti dopo settanta giorni di navigazione su tre piccole navi, la Niña, la Pinta e la Santa Maria. Da quel momento, quella parte di mondo divenne terra spagnola, almeno secondo la volontà di Colombo stesso che ne prese possesso, senza nessuna consultazione con gli abitanti, a nome dei reali di Spagna. Seguirono a questo altri quattro viaggi nel periodo tra il 1492 e il 1500, in cui Colombo continuò l'esplorazione dei Caraibi, raggiungendo a sud le foci dell'Orinoco e ad ovest Panama. Successivamente Vespucci viaggiò nel Nuovo Mondo nel 1499, insieme a Alonso de Ojeda e Juan de la Cosa, il famoso pilota di Cristoforo Colombo. In questo viaggio Vespucci esplorò le coste del Brasile e fu il primo europeo ad individuare l'estuario del Rio delle Amazzoni. Vespucci fece altri due viaggi nel Nuovo Mondo, nei quali esplorò le coste del Brasile e della Patagonia.Il primo ad intuire, però, che quelle terre non erano l'Oriente ma un nuovo continente fu nel 1507 il fiorentino Amerigo Vespucci con le sue esplorazioni lungo le coste del Brasile e dell'Argentina. Amerigo Vespucci viaggiò inizialmente nel Nuovo Mondo nel 1497 e probabilmente toccò terra nell'attuale penisola della Guayira (Colombia). Ciò si deduce dalle sue lettere a Lorenzo di Pier Francesco de' Medici sulla cultura degli indigeni nativi.Amerigo Vespucci intuì che il Nuovo Mondo era un continente separato dagli altri tre conosciuti, ed inviò delle lettere a Firenze dove esprimeva le sue convinzioni. Fu in seguito a queste lettere, interpretate da cosmografi europei, che il Nuovo Mondo fu battezzato America in onore di Amerigo Vespucci. Nel 1513 si ebbe la conferma che l'America era un nuovo continente. Infatti, il portoghese Vasco Núñez de Balboa attraversò via terra lo stretto di Panamae scoprì un nuovo oceano poi chiamato Pacifico per la tranquillità delle sue acque al momento della scoperta.
I VIAGGI DI COLOMBO



ALTRI ESPLORATORI E CONQUISTATORI
Dopo Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci altri esploratori inviati dalla corona spagnola ampliarono la conoscenza del Nuovo Mondo:
  • Giovanni Caboto, inviato dall'Inghilterra, scoprì le coste della Nuova Scozia;
  •  Vicente Pinzón esplorò l'estuario del Rio delle Amazzoni;
  •  Pedro Álvares Cabral scoprì il Brasile (1500) prendendone possesso in nome della Corona portoghese; 
  • Juan Diaz de Solìs raggiunse nel 1506 la penisola dello Yucatán in Messico e nel 1516 l'estuario del Rio della Plata;
  •  Vasco Nuñez de Balboa attraversò l'istmo di Panama e arrivò nell'oceano Pacifico;
  •  Juan Ponce de León toccò nel 1515 le coste della Florida e cercò a lungo la fonte dell'eterna giovinezza;
  •  Hernán Cortés fu il conquistatore del Messico;
  •  Sebastiano Caboto esplorò il Rio de la Plata e i suoi ufficiali esplorarono via terra la zona settentrionale dell'attuale Argentina;
  •  Pedro de Heredia fu il fondatore di Cartagena de Indias ma fu successivamente incriminato per torture e assassini nei confronti della popolazione indigena;
  •  Diego de Ordaz fu luogotenente di Hernán Cortés nella conquista del Messico, successivamente esplorò il Rio Orinoco alla ricerca dell'El Dorado;
  •  Francisco Pizarro fu il conquistatore del Perù;
  •  Gonzalo Jiménez de Quesada fu il conquistatore del dominio Muisca; 
  • Jacques Cartier esplorò (1536-1543) e prese possesso del Canada in nome della corona francese;
  •  Francisco de Orellana partì nel 1541 da Quito e arrivò sul Rio delle Amazzoni che discese fino alla fine nell'intento di cercare l'El Dorado. 


I CONQUISTADORES

Con lo sbarco di Hernán Cortés nel Messico iniziò la conquista dell'Impero Azteco. Lo spagnolo Francisco Pizarro nel 1531 iniziò la conquista dell'Impero Inca. Il famoso conquistador Lagat nel 1532 contribuì alla conquista dell'Impero Azteco. Negli anni successivi i conquistadores si divisero in bande armate intente a conquistare territori per un impero personale. Queste lotte ebbero fine quando la corona spagnola riuscì ad imporre il proprio predominio sulla regione. I territori spagnoli del Nuovo Mondo furono organizzati secondo un sistema di tipo feudale. Ai conquistadores la corona spagnola concedeva appezzamenti di terra più o meno grandi (leencomiendas). Il feroce sfruttamento delle popolazioni native provocò un enorme crollo demografico. La conversione al Cristianesimo fu imposta inizialmente anche con l'uso della forza ma poi divenne, grazie alla favorevole accettazione della popolazione, una potente componente di integrazione sociale. I conquistadores si organizzavano in bande armate per conquistare i territori ancora non colonizzati. Vennero ridotti in schiavitù moltissimi nativi e vennero utilizzate le ricchezze del loro territorio fertile e dal sottosuolo ricchissimo, favorendo di fatto lo sviluppo economico in tutta l'Europa, e non solo in Spagna e Portogallo. I maggiori sostenitori e beneficiari di questa politica di sfruttamento furono infatti il Regno Unito, gli Stati Uniti d'America e l'Olanda. Sostanzialmente, i colonizzatori crearono un continente dal quale attingere oro, argento(utilizzando la manodopera dei nativi ridotti in schiavitù) e prodotti agricoli da monocolture (installate bruciando le foreste e le coltivazioni presenti prima dell'arrivo di Colombo).Uno dei motivi principali dell'arretratezza era il contrasto allo sviluppo industriale locale operato dalle potenze coloniali. Questa portava le colonie a vendere in Europa materie prime a prezzi bassissimi (ad esempio metalli e fibre tessili), per poi comprare prodotti lavorati (ad esempio armi, tessuti, attrezzature) dagli stessi paesi europei. La gran parte di tali ricchezze si riversavano, quindi, nei paesi produttori di tali beni.
Anche con la fine della schiavitù, nel 1888, la mortalità dei lavoratori era sempre altissima e le proprietà – terriere e non – erano tutte divise tra pochissime famiglie ricche. Di fatto era ancora più conveniente assumere con contratti temporanei tutti i disperati che non potevano trovare cibo che gestirli come schiavi.



COLONIZZAZIONE DELL'AMERICA


  1. Colonizzazione America Centromeridionale:


 Tra il 1500 e il 1650 gli Europei invasero l'America Centro Meridionale con lo scopo di prelevare prodotti agricoli locali e metalli preziosi, dando così inizio ad un ampio traffico commerciale intercontinentale.
  Questo commercio si inserì in un più ampio sistema di scambi che coinvolse, oltre all'America e all'Europa, anche l'Africa.
I mercanti europei, infatti, vanno in Africa a vendere armi e alcool e a comperare schiavi neri con lo scopo di deportarli in America. Qui gli schiavi africani vengono venduti nuovamente ai proprietari delle piantagioni e delle miniere americane in cambio di prodotti agricoli, come cotone, zucchero, tabacco e caffè, e di metalli preziosi, come oro e argento.
 Questi beni vanno a riempire le casse dei regni spagnoli e portoghesi e dei ricchi mercanti europei e le materie prime come il cotone verranno 
successivamente trasformate dalle industrie tessili europee.
 Per riuscire nei loro progetti, i conquistatori europei distrussero le grandi civiltà indigene, gli Aztechi (XIV sec.-1525), gli Inca (XIII sec-1533), i Maya (IX sec.-1697) e annientarono le popolazioni locali, i cui superstiti furono costretti a lavorare come schiavi nelle terre e nelle miniere.
 Con il dominio europeo le società locali vennero completamente sconvolte:
 la popolazione venne suddivisa in tre classi, creoli (bianchi di origine europea, padroni di piantagioni e miniere), meticci(di sangue misto, nati da un bianco e da una indios, perlopiù artigiani e bottegai), indios e neri (schiavi che lavorano nelle piantagioni o nelle miniere).




        2. Colonizzazione America Settentrionale:


All’inizio del Cinquecento, mentre gli spagnoli dilagavano nella parte centrale e meridionale del continente, altri europei presero a esplorare le coste atlantiche della sua parte settentrionale. Così fecero l’Inghilterra (con Giovanni Caboto e Sebastiano Caboto) e la Francia (per mezzo di Giovanni da Verrazzano). A quel tempo a nord del Rio Grande si stima che la popolazione indigena non superasse i 12 milioni di persone, riunite in tribù poco numerose e non unite le une dalle altre. I nativi americani, appartenenti alle tribù Algochine e Cherokee, praticavano un’agricoltura rudimentale e si spostavano con le canoe lungo i fiumi.
Fra il XVI e il XVII secolo sorsero in Florida, nel New Messico e in California le prime colonie degli spagnoli che provenivano dall’America centrale. Più a nord, i francesi si inoltrarono nel bacino del San Lorenzo dove si stanziarono nelle città di Québec e Montreal. Da qui i francesi penetrarono nell’interno, verso i Grandi Laghi e successivamente verso sud nel bacino del Mississippi, fino a raggiungere la sua foce, dove fondarono la città di New Orleans.
Ben presto però, fra tutti i coloni, prevalsero gli inglesi che giunsero a dominare l’intera fascia costiera, dove un po’ alla volta si formarono 13 colonie, il nucleo fondamentale di quelli che un secolo più tardi divennero gli Stati Uniti d’America (1776).
I primi tentativi di colonizzare l'America settentrionale non ebbero un grande successo, dato che i nativi americani non si adattavano minimamente ad essere assoggettati come manodopera e il clima non favoriva gli insediamenti. Dopo alcuni tentativi falliti, il primo insediamento inglese stabile fu costruito nell'odierna Virginia e prese il nome d Jamestown.


La spartizione europea

La situazione politica delle Americhe nel 1750.
██ Territori spagnoli
██ Territori reclamati dagli spagnoli
██ Territori portoghesi
██ Territori francesi
██ Territori britannici
██ Territori francesi reclamati dai britannici
██ Territori russi

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